Nelle sue ultime ore alla Casa Bianca, il presidente uscente Donald Trump ha concesso la grazia a 73 persone, e commutato le sentenze di altri 70. Tra questi c’è anche un italiano: si tratta dell’imprenditore-playboy Tommaso Buti, che era stato accusato di frode finanziaria, nei primi anni Duemila, per una catena di ristoranti che aveva aperto, i «Fashion Cafés». Non era comunque mai stato condannato negli Stati Uniti; ora le accuse a suo carico si considerano cadute. La nota della Casa Bianca che ne comunica la grazia lo definisce «un uomo d’affari rispettabile».
Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l’uomo d’affari ha ringraziato Trump. «Il provvedimento del presidente americano», sottolinea l’ avvocata in una nota, «riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l’imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall’ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato».
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Tommaso Buti, chi è l?imprenditore – playboy graziato da Trump
Tommaso Buti, 54 anni, fiorentino, è un imprenditore noto in Italia soprattutto per i flirt che gli vengono attribuiti, da Naomi Campbell — già sua socia in affari — a Claudia Galanti. Recente è la bancarotta, che il giudice ha stabilito fraudolenta, della sua società di consulenza «Sfere», che lui e il fratello avrebbero usato come un bancomat personale fino a provocarne il crac. Stessa sorte avevano avuto i «Fashion Cafés», da lui lanciati nel 1995 in grande spolvero da New York a Manila con modelle come Claudia Schiffer, Naomi Campbell e Christy Turlington come testimonial, e finanziatori italiani misteriosi che vi investivano milioni tramite società con sede in paradisi fiscali. Per il crac della catena di ristoranti, Tommaso Buti e il fratello furono arrestati in Italia a fine 2000, su richiesta della magistratura di New York per riciclaggio e truffa aggravata. Ma non sono mai stati estradati negli Usa.
20 gennaio 2021 (modifica il 20 gennaio 2021 | 12:28)
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