«Non c’è alternativa: le misure di sostegno vanno prolungate, il rischio è compromettere la ripresa»
di Gianluca Di Donfrancesco

«Non c’è alternativa: le misure di sostegno vanno prolungate, il rischio è compromettere la ripresa»
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Per il Fondo monetario internazionale, «non c’è alternativa»: Banche centrali e Governi, devono insistere con le politiche di sostegno a un’economia che ancora lotta con il Covid-19. La «riduzione o revoca» delle misure eccezionali «in questa fase potrebbe mettere a repentaglio la ripresa globale». Il mantra del Fondo monetario, che ha punteggiato l’anno della recessione senza precedenti, torna nel Global Financial Stability Report, diffuso mercoledì 27 gennaio.
La stabilità finanziaria non è scontata
Martedì 26, la capoeconomista Gita Gopinath ha illustrato le nuove stime sulla crescita mondiale, che indicano un crollo meno brusco del previsto per il 2020 e una ripresa più convinta per il 2021 (con l’eccezione significativa dell’Eurozona e dell’Italia). Ha anche ribadito l’appello a non ritirare gli interventi di sostegno per imprese e famiglie, mettendo in guardia dalle incognite delle nuove ondate di infezioni, delle varianti del Covid e dei possibili ritardi nelle campagne di vaccinazione.
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Mercoledì, il Global Financial Stability Report (Gfsr) ha sottolineato che finora i rischi per la stabilità finanziaria sono stati tenuti sotto controllo, «ma non possiamo darlo per scontato». La pandemia ha messo in luce vulnerabilità preoccupanti: l’aumento del debito delle aziende, le fragilità delle istituzioni finanziarie non bancarie, l’esplosione del debito pubblico, le difficoltà di accesso al mercato per alcune economie in via di sviluppo e il calo della redditività in alcuni sistemi bancari.
Mercati disallineati
Nonostante l’aumento dei casi di Covid-19, le quotazioni azionarie in settori particolarmente penalizzati dalla pandemia, come compagnie aeree, hotel e aziende di servizi ai consumatori, sono rimbalzate, spinte da investitori in cerca di buoni affari, scrivono Tobias Adrian, direttore del Dipartimento mercati monetari e dei capitali dell’Fmi, e il suo vice, Fabio Natalucci. I tassi di interesse ai minimi, se da un lato riducono i costi di finanziamento per le imprese, «dall’altro incentivano gli investitori ad assumersi rischi maggiori in cambio di rendimenti più elevati», scommettendo anche sul fatto che gli interventi di sostegno bilanceranno eventuali delusioni di breve termine.