Ricordare, ha detto Francesco, «è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta»
di Nicoletta Cottone

Ricordare, ha detto Francesco, «è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta»
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«Ricordare è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando dalle proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo a distruggere un popolo e l’umanità. State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità». All’udienza generale del mercoledì Papa Francesco ha parlato del Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah. In tutta Italia iniziative in occasione del Giorno della Memoria: per non dimenticare. Per impedire che si ripeta. Al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno della Memoria”. Tra il 1933 e il 1945 furono circa 17 milioni le vittime dell’Olocausto. Donne, uomini, bambini, anziani, tra cui 6 milioni di ebrei. Un milione solo nel complesso di Auschwitz (inclusi Birkenau e Monowitz).
Mattarella: ricordare è dovere di civiltà
«Ci accostiamo al tema della memoria con commozione e turbamento, con dubbi e interrogativi irrisolti», ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, perchè l’olocausto rappresenta un paradosso, «uomini contro l’umanità». «Ricordare esprime un dovere di civiltà», ha sottolineato il presidente della Repubblica.
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Di Segni: serve Piano contro antisemitismo
Serve un «Piano strategico di combattere l’antisemitismo che oggi tinge di nero nostalgico le verdi foglie», ha detto Noemi di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, rivolta al presidente Mattarella, alla cerimonia al Quirinale, in occasione del Giorno della Memoria. «C’è un tempo per piantare e sradicare quello che si è piantato», ha concluso Di Segni.
Sassoli, serve impegno contro negazionismi
«La Giornata della Memoria non è soltanto una ricorrenza ma è soprattutto un invito all’impegno, alla vigilanza e alla responsabilità», ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. «Per impedire negazionismi e amnesie, dobbiamo sentire tutti l’impegno per una lucida e vigile coscienza storica, capace non solo di rendere testimonianza ma anche di capire, prevenire e intervenire ogni qualvolta si diffondono i semi del male assoluto», ha sottolineato Sassoli. E, citando Primo Levi, ha aggiunto: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario».
Gentiloni: libertà e umanità non sono negoziabili
«Noi che ascoltiamo commossi le testimonianze dei sopravvissuti abbiamo il dovere di ricordare sempre che libertà e umanità non sono negoziabili», ha scritto in un tweet in occasione della Giornata della memoria Paolo Gentiloni, commissario europeo all’ecnomia.