La banca centrale Usa conferma il livello del costo del credito e gli acquisti di titoli. Un po’ meno ottimista la diagnosi sull’attività economica
di Riccardo Sorrentino

La banca centrale Usa conferma il livello del costo del credito e gli acquisti di titoli. Un po’ meno ottimista la diagnosi sull’attività economica
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Tassi fermi, acquisti di titoli confermati. Nella prima riunione del 2021, che coincide con l’inizio dell’Amministrazione Biden, il Comitato di politica monetaria (Fomc) della Federal reserve non cambia rotta.
Troppo presto perché la campagna vaccinale appena iniziata riduca l’incertezza sull’evoluzione della crisi pandemica, ma anche per considerare un fatto ineluttabile il nuovo piano di stimolo da 1.900 miliardi che il nuovo presidente si appresta a far votare.
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Marginali anche i cambiamenti nella diagnosi della situazione economica, contenuta nella prima parte del comunicato ufficiale. La Fed registra un rallentamento dell’attività economica e dell’andamento dell’occupazione, soprattutto nei settori più legati alla pandemia, che con l’inverno sta di nuovo frenando l’economia.
La Fed introduce il tema dei vaccini nel ricordare che l’andamento dell’economia seguirà quello dell’epidemia: «Dipenderà significativamente – scrive la banca centrale Usa – dal decorso del virus compresi i progressi sulle vaccinazioni». Scompare però, significativamente, un riferimento temporale a propostido degli effetti del Covid: la malattina continuerà a pesare sull’economia, sull’occupazione e sull’inflazione «nel breve termine», spiegava il comunicato di dicembre; un’indicazione che invece è scomparsa nella nota ufficiale di gennaio. Così come è scomparso il riferimento al «medio termine» in riferimento ai rischi creati dal virus.
Invariata sotto tutti i punti di vista la politica monetaria: tassi a quota 0-0,25%, fermi fino a quando il livello dell’occupazione non raggiungerà l’obiettivo (implicito) della Fed. Confermati anche gli acquisti di titoli di stato per 80 miliardi di dollari mensili e di asset-backed securities per 40 miliardi. La Fed resta pronta ad ampliare la propria manovra nel caso emergesse il rischio di non poter cogliere i propri bersagli: sul mercato del lavoro ma anche sull’occupazione.