
La crisi di governo ha subito un’accelerazione improvvisa. Il presidente del Consiglio salirà al Quirinale, per un colloquio con il Capo dello Stato Mattarella. Sono quasi certe le dimissioni del premier dopo il Consiglio dei ministri, fissato per domani mattina.
Il Partito Democratico preferirebbe piuttosto un allargamento della maggioranza, per formare un governo “autorevole”, con una “base parlamentare ampia, di forte impianto europeista”, come ha detto questa mattina il segretario Nicola Zingaretti.
Ma lo step delle dimissioni sembra sempre più inevitabile: mercoledì 27 gennaio è in programma infatti il voto sulla relazione sulla Giustizia del Guardasigilli Bonafede, che da questa mattina è in odore di dimissioni. Il viceministro ai Trasporti Cancelleri (M5s) ha dichiarato in un’intervista che se la maggioranza traballa “nessuno è indispensabile”. Salvo poi smentire poco dopo: “Al ministro Bonafede va il mio pieno sostegno, così come a tutta la squadra dei ministri che da mesi ormai, instancabilmente si misurano con una crisi senza precedenti”.
Ma il nodo dei numeri resta e si fa sempre più pressante, anche dopo che l’Udc si è chiamato fuori: “Non saremo della partita e voteremo no a Bonafede”. Anche Forza Italia si sfila, con una nota di Silvio Berlusconi: “Posso garantire un’assoluta unità di valutazioni o di intenti, tentare di dividerci è impossibile ed inutile”. I voti, soprattutto al Senato, sono risicati. Ma il senatore Comincini (Iv) lascia aperto uno spiraglio: “Su Bonafede nessuno ha ancora detto che voteremo contro, dobbiamo leggere il testo della relazione sulla Giustizia”.
Un suggerimento in extremis arriva dal senatore dem Tommaso Nannicini, intervistato da Fanpage.it: “Conte dovrebbe dimettersi, aiuterebbe a sbrogliare la matassa e rafforzerebbe anche lui”. Con Renzi, dice Nannicini, si può dialogare, “se si mettono da parte veti e personalismi, non è tardi per riaprire il dialogo, partendo dalla maggioranza che ha dato vita al Conte bis e provando ad allargarla per trovare un governo all’altezza della fase drammatica che stiamo vivendo”.