Stipendi netti simili, ma i nerazzurri non potrebbero fare una spesa “a zero”: il cileno, al contrario del bosniaco, è un lavoratore impatriato
Stipendi pressoché identici come netto (7 milioni di euro per il primo, 7,5 per il secondo), ma per il momento l’Inter non apre alla possibilità di uno scambio tra Alexis Sanchez ed Edin Dzeko con la Roma.
Non per ragioni tecniche (il bosniaco piace da sempre a Conte e a Fonseca servirebbe uno come il cileno), bensì economiche: lo stipendio lordo, infatti, è differente in virtù del regime agevolato per gli sportivi impatriati (regime di tassazione del quale gode il nerazzurro). La spesa eventuale dell’Inter, quindi, non sarebbe “a zero” come, invece, vorrebbero. Ciò viene applicato per chi è arrivato in Italia dal 2019 vivendo all’estero per almeno i due anni precedenti: evidentemente, non il caso di Dzeko.
Attese differenti
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Non possiamo ancora considerare la trattativa tramontata, tuttavia – come detto – da Appiano Gentile non stanno aprendo. Dzeko, che ha ormai rotto con Fonseca, rimane comunque in uscita (per la quarta volta da quando veste il giallorosso), Sanchez in attesa ma con la consapevolezza di poter essere importante per l’Inter e di avere la fiducia di Conte (nel derby di Coppa Italia è partito titolare al posto di Sanchez). Questa è la storia del mercato invernale 2021: pochissimi soldi, si ragiona sugli scambi. Ma anche in questi casi, solo a certe (vantaggiose) condizioni.
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