Nell’ultimo decreto legge anti-Covid il governo ha predisposto una piattaforma informativa per agevolare la distribuzione del vaccino e per il relativo tracciamento, che supporterà le Regioni nelle operazioni di prenotazione e certificazione. Uno strumento che potrebbe costituire una tappa di avvicinamento al patentino vaccinale invocato anche dalle Regioni
Nell’ultimo decreto legge anti-Covid il governo ha predisposto una piattaforma informativa per agevolare la distribuzione del vaccino e per il relativo tracciamento, che supporterà le Regioni nelle operazioni di prenotazione e certificazione. Uno strumento che potrebbe costituire una tappa di avvicinamento al patentino vaccinale invocato anche dalle Regioni
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Condivisione delle informazioni, anche nell’ottica di garantire maggiori libertà a chi si è già vaccinato, e accelerazione sul piano delle dosi somministrate, anche grazie alla disponibilità di più vaccini. Mentre domenica 17 gennaio le persone che sono state vaccinate in occasione dell’inaugurazione della campagna a livello europeo, il 27 dicembre, cominceranno a effettuare il richiamo, l’Italia che intravede il traguardo del milione di vaccinati si muove su un doppio binario.
Nell’ultimo decreto legge anti-Covid il governo ha predisposto una piattaforma informativa per agevolare la distribuzione del vaccino e per il relativo tracciamento, che supporterà le Regioni nelle operazioni di prenotazione e certificazione. Uno strumento che potrebbe costituire una tappa di avvicinamento al patentino vaccinale, una sorta di piano anagrafico invocato anche dalle Regioni. Il tutto nella prospettiva di una rapido aumento dei vaccinati in Italia (ad oggi è stato raggiunto l’1,5% della popolazione italiana, rispetto all’1% della Germania e allo 0,37% della Francia).
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Intanto – dopo l’ultimo confronto tra i ministri Speranza e Boccia, il commissario per l’Emergenza Arcuri e le Regioni – si vanno delineando le tappe della maratona delle vaccinazioni, che dovrebbe giungere a destinazione a fine anno. Dopo la prima fase di immunizzazione dei medici e degli infermieri che lavorano negli ospedali e nelle Rsa, il piano di vaccinazione avanza e in alcuni territori, come Lazio e Val D’Aosta, sono cominciate le somministrazioni agli anziani over 80. Un quadro che fa sperare anche le prossime fasce di cittadini.
Arcuri ha spiegato che con il possibile aumento di dosi a disposizione, a cominciare da quelli di Moderna, in attesa che il vaccino Astrazeneca sia approvato dall’Ema a fine gennaio, sarà «possibile anticipare le somministrazioni anche ad altre categorie». Arcuri ha annunciato che «ora i criteri di distribuzione (dei vaccini, ndr) alle Regioni cambieranno» in base al target di popolazione da immunizzare e alla velocità di smaltimento delle fiale. Con l’eventuale arrivo di quelle del colosso farmaceutico britannico, l’Italia avrebbe altre 40 milioni di dosi nel 2021 (di cui 8 milioni entro marzo), «per poter vaccinare in tutto fino a 50 milioni di italiani entro la fine dell’anno».
I target successivi: insegnanti e forze dell’ordine
Quanto poi all’ipotesi di vaccinare gli over 60 già a febbraio, Arcuri ha chiuso: «No, abbiamo prima gli insegnanti (la stessa indicazione è stata data dalla ministra dell’Istruzione Azzolina in occasione di un recente question time alla Camera, ndr), gli operatori del trasporto, le forze dell’ordine, i detenuti, ma penso che succederà nei mesi successivi». Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha annunciato che dedicherà la partita di dosi del vaccino Moderna agli over 80, e si è detto convinto che «con Pfizer, Moderna e AstraZeneca che sarà valutato dall’Ema il 29 gennaio» sarà possibile «chiudere la partita vaccinale per giugno».