Bonus in busta paga da 2.000 euro: purtroppo molte aziende non lo pagano

Sono poche le aziende che riconoscono effettivamente i fringe benefits ai propri dipendenti. Ma alcuni cambiamenti attualmente in corso potrebbe far migliorare la situazione.

I fringe benefits sono compensi in forma non monetaria che alcune aziende, ditte, società e gruppi industriali concedono ai propri dipendenti a mo’ di compendio salariale. Fanno parte delle politiche di welfare e benessere aziendale e garantiscono benefici definiti “secondari” che spaziano da accessori come l’auto aziendale, i buoni pasto e le polizze assicurative.

Le aziende approfittano dei fringe benefits? Ecco i dati di uno studio
Non tutte le aziende riconoscono i fringe benefits ai propri dipendenti – GalileoNews.it

Ciò che emerge, tuttavia, è che solo una parte assai minoritaria dei datori di lavoro nello Stivale eroghi effettivamente i fringe benefits: di recente, infatti, il Corriere della Sera ha pubblicato un’indagine condotta dalla società milanese di consulenza “The European House-Ambrosetti” dalla quale è emerso che soltanto il 28% delle aziende coinvolte nello studio elargisca i benefits ai propri dipendenti, ovvero meno di una su tre.

Le attività che hanno partecipato all’indagine sono state in totale 273 e l’anno di riferimento preso in esame dallo studio è stato il 2023. Lo scorso anno, la detassazione dei fringe benefits poteva raggiungere i 3.000 euro per i dipendenti con almeno un figlio a carico, mentre per lavoratrici e lavoratori senza figli il limite di esenzione raggiungeva il valore massimo di 258,23 euro. Ma cosa cambia invece nell’anno in corso?

La detassazione dei fringe benefits nel 2024: cosa cambia

Ebbene, partiamo da un principio di base: l’erogazione dei fringe benefits non è un obbligo dei datori di lavoro, bensì un’opzione ad esclusiva discrezione dell’azienda. Per questo motivo, ad esempio, quasi la metà (nello specifico, il 40%) di quelle coinvolte nell’indagine ha dichiarato di non volerli elargire per non creare disparità tra lavoratrici e lavoratori con e senza figli, temendo che le differenze di trattamento potessero ingenerare malcontento.

Le modifiche ai fringe benefits per il 2024
Sono diverse le misure che possono rientrare tra i fringe benefits erogati dal datore di lavoro – GalileoNews.it

La Legge di Bilancio del 2024 però ha cambiato i parametri rispetto all’anno precedente: le quote, infatti, sono state fissate a 2.000 euro per lavoratrici e lavoratori con almeno un figlio a carico ed a 1.000 euro per dipendenti senza figli. Dunque il “gap” tra le due categorie si è ristretto fortemente rispetto al 2023 e potrebbe ridursi ulteriormente nel caso le aziende scelgano liberamente di elargire un bonus dello stesso valore economico per tutti i lavoratori e le lavoratrici.

Il che risulterà in un aumento delle erogazioni dei benefici secondari da parte delle attività durante l’anno in corso? Al momento non ci è ancora dato sapere, non essendo disponibili i dati statistici per rilevare il trend attualmente in essere. Le previsioni, tuttavia, indicano che le modifiche in corso di validità potrebbero condurre ad un significativo incremento dell’adozione dello strumento da parte di datori di lavoro ed aziende.

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