Il lato oscuro dello star system sudcoreano ha inghiottito altre due star. Erano state costruite per le copertine patinate, sono finite nei titoli di cronaca nera. Ieri mattina un vigilante ha trovato nel giardino di un grattacielo di Seul il corpo insanguinato di Chung Heon-chul, un rapper di 28 anni famoso con il nome Iron.
Aveva brutti precedenti Chung, condannato due anni fa per aver picchiato la fidanzata; poi multato per averla diffamata; ancora davanti a un giudice per uso di stupefacenti; recentemente arrestato per aver colpito con una mazza da baseball un collega. Lo hanno portato in ospedale ma era in coma profondo ed morto prima di poter dire una parola. La polizia sta indagando, incerta tra il suicidio per una carriera rovinata con gli eccessi e il delitto.
C’ un’ombra anche sulla fine di Song Yoo-jung, 26 anni, attrice televisiva (nota per la serie di Mbc Make Your Wish) che aveva cominciato la carriera come modella di cosmetici. L’hanno trovata a casa, sabato. La sua agenzia, Sublime Artist Agency ha dato la notizia senza spiegare la causa della morte, aggiungendo le solite considerazioni di circostanza: Era una grande artista che metteva la passione nel lavoro. Il funerale si svolto in forma privata nel quartiere Gangnam di Seul, reso celebre dal divo del K-pop Psy. Sulla stampa nazionale sono circolate voci di suicidio: Song da mesi non riceveva pi offerte di lavoro ed era tormentata dal dubbio che la sua carriera fosse gi finita, ha detto un amico.
Non ancora certo che si sia tolta la vita di proposito, potrebbe aver esagerato con i tranquillanti, ma il suicidio il primo pensiero che ricorre quando in Sud Corea muore una stella. gi successo tante volte. I due casi pi sconvolgenti nel 2019, quando due cantanti, due amiche, si erano tolte la vita a poche settimane di distanza una dall’altra, trascinate dalla stessa depressione. Aveva 28 anni Goo Hara e su Instagram la notte in cui mand gi i tranquillanti che non l’avrebbero pi fatta risvegliare aveva salutato i fan di Instagram con una foto da sotto il piumone. Goo Hara era rimasta sconvolta dal suicidio di Sulli, 25 anni, che era stata spezzata da un amore finito in tribunale: un boyfriend segreto che al termine della relazione voleva pubblicare un filmato di porn revenge.
Aveva passato un’esperienza analoga anche Goo Hara. E non un caso: il mondo dello spettacolo in Sud Corea impone una disciplina spietata, ragazze perfette, tutte simili nel trucco, nel taglio dei capelli, nell’abbigliamento; e niente relazioni sentimentali stabili, perch debbono farsi sognare come le fidanzate eterne di ogni fan. Sono tutti uguali, palestrati e sorridenti anche gli idoli maschi, anche loro tenuti al codice omertoso che vieta amori fuori dalla scena.
Di fatto, ragazze e ragazzi dell’industria pop sono condannati a non avere una vita reale. Fino a quando stanno al gioco bene, altrimenti vengono gettati via. I reality tv e il K-pop hanno anche un’altra regola: bisogna essere giovanissimi, a trent’anni la carriera si esaurisce e ci sono mille altri che hanno studiato per entrare in scena. incerto se Song Yoo-jung sia caduta in una spirale di depressione. E il problema dei suicidi a Seul non riguarda solo l’industria dell’intrattenimento: la Sud Corea ha il tasso di suicidi pi alto tra i Paesi industrializzati.