I nuovi dati del contagio
Stabile in Italia la curva epidemica, che sembra aver perso la spinta verso il basso del Natale in zona rossa. Sono 14.372 i nuovi contagi registrati ieri: quasi mille in meno del giorno precedente. Meno casi, ma anche meno tamponi: ieri sono stati 275.179 (-18 mila). Il tasso di positività sale lievemente al 5,2% (era al 5,1%). Stabile purtroppo, su valori molto alti, anche il numero dei decessi: 492 (contro i 467 di mercoledì), che portano il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a quota 87.381. Migliora la situazione negli ospedali: i letti occupati in terapia intensiva sono 2.288 (-64) con 102 ingressi giornalieri (il numero più basso da diverse settimane), mentre i ricoveri nei reparti ordinari scendono a 20.778 (-383). La Lombardia resta la regione con più contagi (+2.603) e più vittime (+88).
I vaccini
Intanto va avanti la campagna di vaccinazione, anche se con «marcate differenze tra regioni» sottolinea la Fondazione Gimbe. Al 27 gennaio hanno avuto la seconda dose 270.269 persone, pari allo 0,45% della popolazione italiana. Ha fatto meglio il Lazio ( 0,70%) primo tra le regioni, ultima la Calabria (0,16%). Le analisi sui dati ufficiali rilevano anche che ben 350.548 dosi (il 22% del totale) sono andate a «personale non sanitario», una fascia non prevista nella prima fase. Secondo la Fondazione Gimbe «in Umbria le dosi per “non sanitari” sono state solo il 2%, in Lombardia il 51%». «Il report non è coerente con la realtà — chiarisce la Regione guidata da Attilio Fontana — perché sui 256 mila vaccini effettuati, il 67% è stato somministrato a sanitari di strutture pubbliche e private, e solo 54.000 dosi (il 21%) a personale non sanitario che rientra nelle categorie indicate dal commissario per la prima fase della campagna».
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29 gennaio 2021 (modifica il 29 gennaio 2021 | 07:04)
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